sabato 6 aprile 2013

COME QUEL MARE APERTO

Tra i discorsi
si annodano
sono piccoli
grani del rosario.
Le preghiere incatenate
a fune stretta
raccolgono
l'anima
dal fiato corto
che risale libera
un po' per volta.
Pur se stonate
le parole
aggraziano la bocca
che la fa
da padrona
sul corpo ramingo.
Zitto
il pensiero
rimpiattato
sotto un letto
lascia
che l'istinto
apra le porte.
Ogni sguardo
oscilla dalle mani
ai fianchi.
Le braccia,
pendoli solari.
Maestosa e lunare
la bocca
si allarga
come quel mare aperto.
Tra i pesci
le reti
e le meduse
ingoia
il tempo
che occorre al pescatore
di versare
quel sudore aspro
dalla fronte
al mare.
... e catturare
l'abisso.

Luciana BIANCO

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