Mettetevi contro
fermi, come bastioni
con le forche
e le lingue imbizzarrite.
Mettetevi contro
avanzate con passione
ci sarà il canto
a sgorgare
sulla fonte piena.
Sprangate, deviate
parlateci sopra
che la parola ultima
sia la più tagliente.
Anche il più piccolo brandello,
seppellitelo
nel fosso più buio.
Seme crescerà
come albero più imponente
dai rami radicanti
nelle nubi, mosse alle danze.
Sottosopra.
Il cielo
nelle ombre del giorno
e la luce argento
delle notti perenni e sibilline.
Mettetevi contro
spegnete il sorriso
della bocca,
rideranno gli occhi.
Se mai verranno accecati
dai guizzi sciolti di sdegno,
le sole mani
prenderanno la malinconia
che verrà distillata
come succo
di limone
intriso di miele.
Se ne berrà
ogni goccia
per dissetare
la gioia persa.
L BIANCO
mercoledì 30 aprile 2014
martedì 22 aprile 2014
QUADRO INTERROTTO
Guardo il mare
dal finestrino
di un treno,
si arrampica
sulla terra damascata.
Adesso si allontana,
mi raggiunge
con un braccio di fiume
calmo e verdognolo,
pare un foulard
da mettere al collo di una giraffa.
Ecco, riappare
liquido azzurro
abbraccia sul golfo
le barche boriose.
Le case dipinte
dalla monotonia
interrompono
il quadro
e una manina
tra i binari
saluta...
più piccola
di questa lacrima.
L BIANCO
dal finestrino
di un treno,
si arrampica
sulla terra damascata.
Adesso si allontana,
mi raggiunge
con un braccio di fiume
calmo e verdognolo,
pare un foulard
da mettere al collo di una giraffa.
Ecco, riappare
liquido azzurro
abbraccia sul golfo
le barche boriose.
Le case dipinte
dalla monotonia
interrompono
il quadro
e una manina
tra i binari
saluta...
più piccola
di questa lacrima.
L BIANCO
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