venerdì 10 maggio 2013

LE SCALE A DUE

La salita,
le aspre curve
tra frondose ombre.
Arrivo
sui sentieri.
Mi fermo.
Non mi ricordo mai,
scelgo
il meno ovvio,
proseguo.
Piano.
Tantissimi ulivi.
Nomi di donna,
prima
della viuzza stretta
sempre più stretta.
Discesa
salita,
sdrucciola
la lingua.
Scollino,
nel folto dell'erba
il nostro amico fedele
mi accoglie.
Mi precipito in casa
non siedi sul banco della chiesa.
Mozart incanta.
Veloce
le scale
a due.
Sei
nella stanza dei quadri.
Dipingi il pomeriggio,
straborda dai lati,
i colori ti aiutano.
Mi adagio
alla finestra spalancata,
ti guardo
e il tuo parlare
dipinge
anche le frasi.
Amico
mio
ti
ascolto.

Luciana  BIANCO





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