Per ogni pietra
che il desiderio
scalpella
lavorando il gradino
a far seguire la scala
ho pregato
che giungessi
nel pensiero
più buio dei tuoi occhi.
Visibile appena
tra il candore delle lucciole
e il velo lunare
quel pensiero
nato da un sogno
piccolo piccolo
sfiorato
da carezze
nelle ore più tenere.
Giunto
dalle sponde del fiume
dagli occhi tuoi
socchiusi nel silenzio
dalle tue mani
leggere di schiuma di mare.
La perla dei tuoi sorrisi
ha illuminato
pareti
di case
fredde e lontane.
Ha sciolto
la neve
ingrossando le acque
dove le onde
si accavallano piano.
Tu
e quel pensiero
piccolo piccolo
dell'universo sereno.
Luciana BIANCO
sabato 16 febbraio 2013
giovedì 14 febbraio 2013
IL GIORNO ROTONDO
di terra
che ride al sole
una catena di cuori
avanza rotonda
come abbraccio
stretto
mai smesso..
nel dardo del vento
l'odore dell'erba
che fresca ridona
allegria.
Dei fiori
nel verde che ascolta
le note
che parlano al cogliere.
Petali sparsi
come riflessi
assai profumati.
Un arcobaleno
inarca il cielo
d'effetto.
Certi bimbi
con le merende
tra briciole e bocche monelle
giocano.
Certi uomini
dalle anime nude
tra sguardi e mani impazienti
amano.
Luciana BIANCO
mercoledì 13 febbraio 2013
RUBINI
A mezzo respiro
tra le quinte sporgenti
di un pensiero.
A mezzo respiro
tra te e me
tra le montagne dell'inverno
e le onde del tempo.
A mezzo respiro
tra le parole a scendere
come lacrime a picco
nel solco acceso
delle mani
tese al tenero incontro.
A mezzo respiro
di corpi tersi
sulle ali del sole
a raggiungere
oceani corposi
di azzurri delfini giocosi
e stelle comete
enormi e beffarde
e ancore argento
posate sul fondo.
A cavalcioni sull'onda
quella più alta del mare
a gambe strette tremanti
senza respirare.
Un faro
illumina inquieto
il nostro ricordo,
lo spinge insolente
tra le rose
di uno scoglio caparbio.
Niente s'infrange,
un gabbiano
ne preda i rubini,
lanciandosi in volo
ne stria il cielo sincero
lasciando
nubi cremisi
a sembrare un tramonto
LuciBIANCO
tra le quinte sporgenti
di un pensiero.
A mezzo respiro
tra te e me
tra le montagne dell'inverno
e le onde del tempo.
A mezzo respiro
tra le parole a scendere
come lacrime a picco
nel solco acceso
delle mani
tese al tenero incontro.
A mezzo respiro
di corpi tersi
sulle ali del sole
a raggiungere
oceani corposi
di azzurri delfini giocosi
e stelle comete
enormi e beffarde
e ancore argento
posate sul fondo.
A cavalcioni sull'onda
quella più alta del mare
a gambe strette tremanti
senza respirare.
Un faro
illumina inquieto
il nostro ricordo,
lo spinge insolente
tra le rose
di uno scoglio caparbio.
Niente s'infrange,
un gabbiano
ne preda i rubini,
lanciandosi in volo
ne stria il cielo sincero
lasciando
nubi cremisi
a sembrare un tramonto
LuciBIANCO
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