questo cielo rimpolpato
si raggrinza
al passaggio
di aquile frenetiche.
Non serve mirare
da lontano,
tutto intorno
è sempre
apparecchiato a festa
con bicchieri
che tintinnano all'arcobaleno.
Si sorseggia
acqua di fonte.
Vorrei mangiare
ancora del tuo pane
il mare pare calmo
l'ultimo suo strato
sembra olio
troppo fermo nelle insenature
bugiardo tra le rive.
Come potrei
sorprendere l'alba
fa questo mestiere
dall'inizio
non stanca mai lo sguardo.
Lassù
è come un lenzuolo
fresco di bucato.
Non ci si può dormire
se ne veste un letto pronto,
poi si parte
senza saluti
che ti lascino il ricordo.
Solo pensieri immediati
promesse brevi
legate come pacchetti
da farne dono, forse...
a natale.
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