Ti ricordi
quando camminavo
e mi guardavi
attonita
per i miei
ibridi pensieri?
I tuoi occhi
non erano mai severi
se ti supplicavo
di regalarmi un desiderio,
divenivi più
tonda
sino
a coprire il cielo intero.
Regina incontrastata
della notte
mentre
la mia gonna
roteava veloce
ampia e alzata
come un ombrello
in piena pioggia.
Rotondo vermiglio
lucido di raso
plissettato e autentico
svolazzante
velato.
Il desiderio correva
superando il maratoneta,
lo affliggeva con smorfie sagaci
e solamente
il tempo
che strattonava in avanti
riusciva
a comprometterne
l'equilibrio.
Luna
luna dei miei occhi
sapevi raccontarmi
i fatti con destrezza
e durante il giorno
venivo
nutrita
dal sogno.
Ieri
ti ho cercata invano
perlustrando
le intercapedini di cielo.
Si diceva del tuo gigante riflesso
ma
l'aria
si è impregnata
di una sola luce,
ricamata sulla pelle
perlacea e fluorescente
come rugiada
su fiori notturni.
Luciana BIANCO